Alto calore , deposito cauzionale e consumo effettivo
- Scritto da Prof. Giovanni Maraia
- Categoria: Notizie
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All'Autorita' Garante per l'energia elettrica e per il gas. Roma All'Alto Calore servizi spa. Avellino L'Alto Calore servizi spa di Avellino , dopo oltre dieci anni dall'introduzione della normativa nazionale sull'obbligo di pagare la fornitura idrica in base al consumo effettivo , ha applicato detta normativa con verbale N 56/2013, a partire da giugno 2013.
Con l'introduzione di questo nuovo criterio di pagamento dei consumi idrici , l'Alto Calore ha chiesto ai propri utenti un deposito cauzionale di circa 45 euro , di cui una metà' inserita nella fatturazione di maggio 2013.
Si chiede di sapere se tale cauzione e' dovuta, visto che gli utenti dell'Alto Calore , all'atto del contratto di allacciamento alla rete idrica, hanno versato un deposito cauzionale relativo all'anticipo di fornitura idrica
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Vecchie glorie del calcio Montecalvese
- Scritto da Redazione
- Categoria: Cronaca
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Ieri,23 agosto 2012, in occasione dell'inaugurazione del campo di calcio dedicato al compianto Luigi Cucchi, si è disputata una partita di calcio fra vecchie glorie del calcio montecalvese che nei vari anni hanno dato lustro al nostro paese e che ora fanno parte della storia gloriosa della "Polisportiva Montecalvo".
Sul campo si sono avvicendati calciatori montecalvesi in età non più verde che hanno dato vita ad una gara molto entusiasmante.
Si sono ritrovati a correre dietro al pallone gente come Luigi Zarrillo, Fierro Felice, Gianni Maraia, Antonio Caccese detto "retto", Antonio Iorillo (Tonino Cippo),Mario Cavotta ed altri tutti con un discreto passato nel mondo del calcio dilettantistico regionale.
La partecipazione degli "ex" è stata massiccia e goliardica e per la cronaca la partita è stata vinta per 2-1 dagli uomini guidati in campo da Antonio Iorillo.
Montecalvo Irpino: Mamma Bella dell'Abbondanza
- Scritto da Redazione
- Categoria: Cultura
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Il 16 marzo 2001 a Montecalvo Irpino, durante i lavori per il restauro della casa natale di San Pompilio Maria Pirrotti unico santo dell’ordine degli Scolopi, fondato da San Giuseppe Calasanzio, in un locale murato, venne alla luce una statua raffigurante la Madonna con Bambino, una statua raffigurante san Lorenzo, la testa e le mani appartenenti ad un manichino perduto, raffigurante la Madonna addolorata.I tre manufatti lignei all’atto del ritrovamento, si presentavano in pessimo stato di conservazione, dovuto ad un avanzato deterioramento strutturale, causato sia da un attacco massiccio di insetti silofagi, sia da un alta percentuale di umidità. L’alta percentuale di umidità, la polverizzazione della struttura lignea, la decisione e la perdita della preparazione a gesso, e di conseguenza della policromia, avevano compromesso gravemente le opere. Il degrado sia dell’assenza legnosa che della policromia ha richiesto un intervento di restauro complesso e mirato, teso non solo al recupero della struttura lignea, ma anche delle fasi cromatiche. Le opere con molta probabilità, già molto compromesse. Furono occultate nel sottoscala di casa Pirrotti, dopo il terremoto del 28 agosto 1930, mossi dall’intento di non distruggere perché opere sacre, ma non più in grado di essere messe in culto di venerazione. La madonna in posizione incidente, stringe al petto con la mano sinistra il Bambino che è dolcemente adagiato sullo stesso braccio. La mano destra, dalle dita affusolate, mostra pudicamente il seno. Un mantello azzurro, con pieghe morbide ad andamento verticale nella parte anteriore, avvolge il corpo della Vergine ed è sostenuto dalla mano sinistra che avvolge il bambino. Il volume delle vesti e del mantello sono l’elemento connotante della cronologia dell’opera e della cultura sottesa alla produzione del manufatto. L’opera per punto di stile può essere collocata nell’ultimo ventennio del secolo XVI ed il primo decennio del secolo successivo, periodo in cui gli stilemi ed i canoni della cultura tardo manieristica sono ormai patrimonio comune degli artisti e delle botteghe napoletane, ed hanno ormai assimilato la lezione del Concilio tridentino in materia di opere devozionali.
Lo zio d'America
- Scritto da Angelo Siciliano
- Categoria: Notizie
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Questo testo rispecchia più o meno fedelmente quel mondo di affetti divisi, patrimonio comune sino agli anni Sessanta del Novecento e raccontato durante i lavori nei campi o dalle donne alle fontane e ai lavatoi pubblici. Fino a quegli anni, qualche ragazzo o ragazza ancora partiva dal paese per l’America, dopo aver contratto matrimonio per procura con qualche discendente degli emigrati di inizio Novecento. Lo zio in questione è il mio prozio Pompilio Iannone.Quando, una ventina di anni fa, chiesi a un mio amico, che aveva pure lui dei parenti americani, di tradurre in inglese questo testo, come aveva già fatto con un’altra mia poesia, mi rispose che, nonostante la bellezza struggente del contenuto, non se la sentiva. Aveva troppo rispetto per i parenti, ormai americani di seconda e terza generazione. Rispetto che lui estendeva alla memoria dei parenti emigrati scomparsi, che si erano trovati di fronte una realtà sconosciuta nel Nuovo Mondo, dove incontravano difficoltà non meno dure e pesanti, rispetto a quelle che si erano lasciati alle spalle e che affrontavano da sempre quelli rimasti in paese. Ma almeno negli USA c’era il lavoro e, nell’immaginario dei parenti in Italia, questo significava dollari e quindi benessere. Probabilmente erano gli stessi emigranti ad alimentare queste aspettative
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