La sagra dei cicatielli giunge alla quinta edizione. Una manifestazione iniziata quasi per caso,preparatoria al gemellaggio con Casalbore sta diventando un appuntamento molto sentito e vista la frequenza molto apprezzata dai Vinovesi e non. Da piccole cose a volte nascono grandi progetti e risultati inimmaginabili. Tutto ebbe inizio con la venuta a Vinovo di un gruppo di Casalboresi in occasione dei Cento anni di Nonna Carminella Parzanese in Ignelzi.Il comitato organizzativo costituitosi per l’occasione,diligentemente coordinato da Elmo Paradiso e coadiuvato dagli altri amici doveva essere un comitato a tempo, ma viste le esperienze e la buona riuscita delle iniziative, il comitato, divenuto Gruppo Irpini di Vinovo, decise di aderire ad una famiglia più grande: l’Associazione Campana Marechiaro in Piemonte che raggruppa cittadini provenienti da tutta la Campania.

La sagra dei cicatielli e divenuto un appuntamento sentito e molto atteso, viste le numerose richieste che ci pervengono. L’iniziativa ha sempre avuto patrocinio dell’Amministrazione Comunale che anche quest’anno è stato concesso: forse questa iniziativa potrebbe entrare nelle manifestazioni tradizionali del settembre Vinovese, magari ampliata e migliorata diventare un momento di scambio anche commerciale per dar giusto seguito a quanto ventilato in occasione del gemellaggio. Il gruppo pur mantenendo una sua autonomia e un piccolo direttivo continua nelle sue iniziative avvalendosi della preziosa adesione all’Associazione Campana per quanto riguarda la parte fiscale, organizzativa e assicurativa. Oltre la sagra dei Cicatielli nell’anno è stata proposta la Festa della Pizza di Strada-Pizza fritta o montanara. Voleva essere un esperimento, ne è scaturita una gradita sorpresa che sicuramente ri-proporremo. Durante il periodo di Carnevale il Gruppo ha collaborato con la Parrocchia nella realizzazione del Carnevale bimbi preparando altri prodotti della nostra tradizione;zeppole e struffoli al miele, leccornie molto apprezzate. Sono state organizzate due Gite: 2 giorni sulle strade di San Francesco ad Assisi nel novembre scorso ed un giorno a San Antonio di Padova con escursione a Sirmione e pranzo a Peschiera del Garda. Insomma il gruppo è attivo, propositivo e quest’anno con vero piacere dobbiamo registrare con l’ingresso di nuove figure giovani che avvicinandosi potranno continuare e arricchire questa magnifica esperienza.

 

 

Il comitato organizzativo.

CICATIELLI

In alcuni paesi della Campania i cicatielli diventano cecatielli,vedi Casalbore. Secondo altri dialetti e cambiando regione, per esempio Puglia  vengono  identificati con altri nomi ancora; strascinati,o cavatelli a due dita o tre. Una sola cosa li accomuna:l’impasto povero,la farina di grano duro ed il condimento semplice come quello della gente umile   del mondo rurale e  contadino . Negli anni l’impasto si è arricchito con l’aggiunta di qualche uovo ed il condimento di semplice sugo di  pomodori si è arricchito con sughi al ragù di carne.Anche i sughi diventano diversi a secondo delle zone. In alcuni paesi, anche confinanti tra loro, il ragù di carne  non si compone solo con carne tritata ma è fatto con pezzi grandi comprendenti vari tipi di carne: dalla carne di vitello,al maiale,al pollo ed anche all’ agnello. Classico nei paesi Irpini  della  vallata del fiume Miscano il ragù di carne con la braciola,rolata di carne (braciola della moglie): un involtino  grande di carne  di vitello condito all’interno con aglio,prezzemolo,pepe e formaggio.Il sugo è cotto per molto tempo e lasciato pippiare lentamente: cioè bollire dolcemente per far evaporare l’acqua presente nelle conserve.In altri paesi per esempio  il condimento e composto  di solo  sugo di carne di maiale e salsiccia tagliata a punta di coltello. In altri ancora con sugo di pomodoro fresco e basilico. In altri lessati i cicatielli con fagiolini  e conditi con sugo di pomodori e coperti di abbondante ricotta salata o pecorino. Insomma si sbizzarrisce la fantasia  ma  i cicatielli continuano nel loro fascino e nella loro semplicità.

Si racconta che……..

Breve storia legata alla tradizione popolare e molto in voga in un paese Irpino: Montecalvo Irpino che ha contribuito alla diffusione di questa pasta e della sua tradizione.

Di antichissime origini e legata alla tradizionale e gustosa cucina contadina, si racconta che secoli addietro una donna, irritata dai tradimenti del marito, volle sfogare la rabbia che aveva in corpo,inventando una pasta. Il tutto appare comprensibile, se si pensa al modo in cui viene lavorato l'impasto (con buona foga), lo strappo del pezzo di pasta che viene accecato (cecato) con l'indice e il medio della mano, movimenti che ben esemplificano e testimoniano la rabbia della moglie cornuta, che riuscirà, proprio con questo piatto a riconquistare il marito.

Ingredienti per persona.


Farina di grano duro (saraolla)  e acqua tiepida (per l'impasto). Il quantitativo di farina è a piacere. Le nonne usavano una misura ; il quantitativo di farina preso con due mani unite a mo di mestolo per ogni persona.
Condimento: varianti-connesse alla stagione:

Preparazione:

Si impasta la farina con l'acqua tiepida, energicamente, e fino a formare un pane di pasta elastica e compatta, che si lascia a riposare per qualche minuto. Con un coltello si procede al taglio della pasta, ricavandone alcuni pezzi fusiformi che adagiati su di un piano di lavoro, vengono affusolati dal rotolamento della pasta tra il piano di lavoro ed il palmo delle mani per formare un cordone del diametro di 5 ± 8 mm (cingolo) o (chichilo) , dal quale con un movimento combinato (pressione dell'indice e del medio della mano) si strappa la pasta e incavata(accecata) con le dita per diventare cicatiello o (cecatiello). Terminato, gli stessi vengono posti ad asciugare su di un piano in legno (tavulillo o tumpagno), per la necessaria breve essiccazione prima della cottura, in abbondante e bollente acqua salata. Buon appetito!

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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