SENA MARIO

Nato a S. Angelo dei Lombardi 62 anni fa. Coniugato con Gilda Santamaria, ha due figli: Angelo e Eufrasia. Il primo è da poco laureato in Ingegneria ed Efri, come affettuosamente la chiamano amici e familiari, è ricercatrice universitaria. Laureatosi giovanissimo in Giurisprudenza, comincia immediatamente a esercitare la professione nello studio legale dell’ANAS di Roma. Vince diversi concorsi, rinuncia a quello al Ministero dell’Agricoltura a Roma per rimanere vicino alla famiglia e al suo ambiente e accetta il lavoro di funzionario presso l'intendenza di Finanza di Napoli.

Coltiva la passione politica fin da giovane interessandosi alle questioni e ai problemi della sua comunità e dell'alta irpinia. Negli anni ’60 è fondatore, insieme con un gruppo di giovani dell’Azione Cattolica, di un periodico locale che suscita grande interesse. Nasce così, sotto la guida e il carisma di don Bruno Mariani, sacerdote di S. Angelo scomparso sotto le macerie il 23 novembre 1980, “ il Dialogo ”, giornale che contesta il potere e le scelte di una parte della D.C.
La rivista, che egli stesso dirige e dalla quale sorge anche una radio libera, Radio Raid (radio alta irpinia il dialogo), diventa

scuola di formazione politica. Entrambe le esperienze finiscono con il terremoto.

“ Il Dialogo ” è indubbiamente un momento e un viatico importante nella storia politica di Mario Sena, ma l’avvenimento che ne segna una svolta decisiva accade un pomeriggio primaverile alla fine degli anni ‘60. Durante una passeggiata per le strade di S. Angelo insieme con don Bruno, suo tutore spirituale e politico, incontra il giovane De Mita. Si crea tra loro una forte amicizia che dà luogo a un vero e proprio sodalizio politico destinato a rafforzarsi nel tempo.

Nel 1970 si tessera al partito della Democrazia Cristiana e partecipa all’attività politica del partito. Nella D.C. percorre varie tappe fino alla nomina di segretario provinciale, carica che ricoprirà dal 1975 al 1980. In quegli anni nel Paese c’è grande fermento. Le problematiche sociali e morali si intrecciano con le questioni politiche. Sono anni delicati, la DC deve mantenere e consolidare il consenso popolare dopo la batosta del referendum sul divorzio, soprattutto in una regione tradizionalmente favorevole come la Campania. Sono gli anni di piombo, delle brigate rosse e di Aldo Moro. In particolare, nei giorni del sequestro e dell’assassinio del presidente nazionale della DC, nel suo ruolo di segretario provinciale, è tra gli organizzatori di imponenti manifestazioni con forte partecipazione popolare.

Gli ottimi risultati conseguiti alla segreteria provinciale spingono i vertici del partito a candidarlo al Consiglio Regionale. Nel 1980 è eletto Consigliere regionale della Campania. Durante il mandato ricopre la carica di presidente di commissione, assessore alla cultura e assessore alla sanità, dove si distingue per la diligenza e lo zelo del suo operato, facendosi promotore di varie norme a favore delle Asl.

Successivamente torna ad occuparsi del partito e di enti di sviluppo. Dal 1994 al 1999 è presidente dell’Asi (Consorzio per l’area di sviluppo industriale della provincia). L’ente versa in condizioni economiche disastrose e Sena apporta un impulso decisivo al suo risanamento e alla ripresa della politica dei servizi alle industrie. Da presidente dell’Asi si occupa dello sviluppo industriale dell’Irpinia, portando avanti con caparbietà e testardaggine l’approvazione e il finanziamento del contratto d’area della provincia di Avellino e di vari patti territoriali.
Alla gestione Sena si deve la costruzione del Centro Servizi del polo conciario, complesso tra i più moderni e funzionali esistenti nel Sud e, inoltre, il completamento degli impianti di depurazione e il decentramento delle industrie di Solofra dal centro storico alle aree adeguatamente attrezzate, con il superamento della grave crisi conciaria appesantita dal sequestro delle attività a causa di carenze ambientali.

Nel 1996 viene nominato vice-segretario regionale del PPI (Partito Popolare Italiano). Vive una fase politicamente difficile e convulsa ma anche esaltante, culminata con l’alleanza di centro-sinistra e la candidatura di Bassolino. In questo frangente, con il segretario Valiante, Sena è tra gli artefici del rovesciamento della giunta di centro-destra presieduta da Rastrelli e tra i fautori della rinnovata intesa di centro-sinistra.

Nel 2000 è nuovamente eletto Consigliere regionale ed è tra i pochi del suo partito a non ricoprire alcuna carica, mentre intensifica il suo impegno legislativo a sostegno dell’Irpinia, la sua terra, con la quale continua ad avere uno stretto legame.

Uomo dalle passioni forti, Mario Sena si divide tra famiglia e lavoro, senza dimenticare gli amici e i suoi elettori, ai quali non fa mai mancare presenza e disponibilità.
Il tempo libero lo trascorre in famiglia o dedicandosi alla cura del giardino di casa. Ama leggere quotidiani e saggi storico-politici, ascoltare musica jazz e apprezza la buona tavola.

Nell’attuale legislatura ha continuato a portare avanti con scrupolo le battaglie di sempre. In tal senso, si è impegnato nel creare un collegamento diretto ed efficace tra regione ed enti locali e ha fatto approvare tutta una serie di normative in diversi settori (bilancio, sanità e cultura). Nell’intento di creare sviluppo in Irpinia, ha indirizzato i suoi sforzi per far destinare maggiori risorse economiche a favore dei piccoli comuni (ex L.R. 51/78), per rinnovare il settore del trasporto pubblico e per porre fine ad una situazione di grande precariato che caratterizzava il settore foreste ed agricoltura. Si è fatto inoltre fautore delle istanze del mondo cattolico, promovendo leggi a sostegno delle attività delle parrocchie e per la destinazione di fondi alla manutenzione ordinaria e straordinaria delle chiese (art. 39 della L.R. n. 15, del 27/07/02).

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