- Scritto da Amministratore
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L’ex Colonnello della Marina Militare Antonio Lo Conte, residente a Montecalvo Irpino, è stato assolto dalla 1° Sezione Penale della Corte di Appello di Napoli dal reato di estorsione dopo una vicenda giudiziari durata oltre 5 anni. In primo grado, il Tribunale di Benevento, aveva condannato l’imputato alla pena detentiva di un anno e dieci mesi oltre al risarcimento dei danni a favore delle parti civili costituite in giudizio. I reati contestati dalla Procura della Repubblica a seguito della querela proposta dalla parte civile, erano quelli dell’estorsione (art. 629 c.p.) e dell’abusiva attività finanziaria (art. 132 D.lgs. 385/1993).
- Scritto da Bogomilla Kravos
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Bogomila Kravos è nata a Trieste il 12 gennaio 1948. Si è laureata in Slavistica presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università di Vidmo, ha conseguito il Master in Slavistica presso la Facoltà di Lettere dell'Università di Lubiana ( 1991), e ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze letterarie presso la stessa Facoltà (2010). Dopo la laurea, ha insegnato nelle scuole secondarie superiori slovene a Trieste e successivamente ha deciso di esplorare liberamente la performance teatrale e il teatro. Negli anni '70, insieme a Sergej e Ivan Verč e Boris Kobal, ha diretto il Teatro Amatoriale Sloveno (1971-1977), è stata una delle fondatrici del Nuovo Teatro di Trieste (1989-1990) e ha diretto il Circolo Sloveno di Trieste (1994 -2004). Collabora con il Museo Teatrale Sloveno di Lubiana, il Museo Civico del Teatro C. Schmidl di Trieste (Civico Museo Teatrale C. Schmidl) e l'Istituto Sloveno di Ricerca di Trieste.
- Scritto da Bogomilla Kravos
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Josip Kravos, nato a Vipavski Križ nell'allora impero Austro - Ungarico il 5 agosto 1909 (il nome Josip fu successivamente italianizzato in Giuseppe, come pure il luogo di nascita in S. Croce di Aidussina). Dopo un' infanzia segnata dalla prima guerra mondiale (il villaggio si trovava nelle immediate retrovie) segue il duro periodo del dopoguerra. Entro i nuovi confini, che inglobano quasi un terzo della popolazione complessiva di lingua slovena (i due terzi entrano nel neo-costituito Regno di Jugoslavia), le nuove autorità italiane impongono dopo il 1920 l'uso esclusivo della lingua italiana. Vengono soppresse non solo le scuole di lingua slovena, ma anche tutte le attività culturali, economiche e sociali autoctone, confiscandone i beni.L'antifascismo di Kravos nasce come reazione a un soppruso
- Scritto da Mario Aucelli
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CONFINATI o INTERNATI POLITICI.
I confinati sono stati l’anima del partito comunista, ounque, nella provincia di Avellino.
Al primo Congresso provinciale del PCI del settembre 1944, nella relazione introduttiva di Bruno Giordano, segretario formale del partito, si legge: “E’ stato merito dei compagni internati sparsi un po’ dappertutto nella provincia, quello di aver iniziato e portato a termine con fede e compostezza il lavoro organizzativo in molti comuni. dove forse non esisteva neppure qualche nostro elemento isolato. La loro presenza in queste regioni è stata per noi una vera fortuna, perch senza essi molti comuni, anzi la maggior parte di essi, sarebbero ancora in balia dei fascisti delle vecchio cricche paesane.”. (Cfr. Quaderni Irpini- Anno I, n. 1, marzo 1988).
- Scritto da Redazione
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TRIESTE. C’è un verso nell’ultima raccolta di Marko Kravos che recita esattamente così: “Di casa, io, dove sono? Il mio luogo natio dov’è?”. Così dall’introduzione di “Cera matria” (Multimedia Edizioni, pag. 128, euro 13) apprendiamo la storia di Kravos, ai più conosciuto come il poeta sloveno di Trieste. Ce la spiega Sinan Gudžević, prefattore del libro e sensibile conoscitore delle origini del nostro poeta. Kravos è nato in Irpinia, a Montecalvo, dove il regime fascista aveva confinato la sua famiglia: «Il Tribunale speciale per la difesa dello Stato aveva condannato Josip Kravos, il padre di Marko, al campo di prigionia sull’isola di San Domino per internarlo poi, insieme alla famiglia, a Montecalvo Irpino» dove appunto il poeta nacque. Paese nativo in cui l’autore non è mai tornato, escluse due volte.
Leggi tutto: Dal confino in Irpinia al ritorno a Trieste nei versi di Marko Kravos
- Scritto da Alfonso Caccese
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Era in ritiro spirituale nel convento Sant'Antonio a lui tanto caro a Montecalvo Irpino ed è qui che si addormentato per sempre stroncato da un malore nel cuore della notte. Padre Filippo Lucarelli, 90 anni, (ritratto in questa foto bellissima e sorridente di Franco D'Addona), grande trascinatore della comunità montecalvese, non c'è più.Ad annunciare per primo la sua triste e scomparsa con grande dolore il gruppo San Pompilio Pirrotti attraverso la pagina facebook."Questa notte è salito al Padre, presso l'oasi Maria Immacolata di Montecalvo Irpino, Padre Filippo Lucarelli. La comunità parrocchiale San Pompilio Maria Pirrotti si unisce alle preghiere e si stringe con affetto ai Frati Minori della Provincia Sannito-Irpina "Santa Maria delle Grazie. Sempre cordiale, disponibile e generoso. Un uomo esemplare prima di essere frate.
Al suo impegno e alla sua grande determinazione si deve la realizzazione della meravigliosa struttura dedicata a San'Antonio all'ingresso del paese, che negli anni ha rappresentato la storia di tante generazioni.