Alcuni siti web e quotidiani locali tra ieri e questa mattina hanno riportato la notizia di un'anziana settantenne che sarebbe caduta in una buca nel cimitero di Montecalvo Irpino. "La notizia è del tutto infondata – dice il sindaco di Montecalvo Irpino, Mirko Iorillo -. Sono due giorni che siamo tempestati di telefonate di cronisti e cittadini allarmati per la pseudo notizia".Questa mattina il sindaco, in qualità di ufficiale di Pubblica Sicurezza nel comune, ha chiesto informazioni ai servizi cimiteriali ed alle forze dell'ordine i quali hanno smentito categoricamente la notizia.Pare che il fatto sia avvenuto in un comune limitrofo. Non si hanno informazioni, invece, se la donna coinvolta nell'incidente sia residente nel comune di Montecalvo Irpino. "Chiedo gentilmente ai giornalisti di verificare le notizie, così come previsto dal codice deontologico, - conclude Mirko Iorillo – prima di procedere alla pubblicazione di notizie false che creano allarmismo all'interno dei Comuni".
L’hanno definita la “strage dimenticata”, probabilmente perché, a differenza di altre simili quella dell’Isochimica è una storia che in pochi conoscono. È il 1990 quando nella fabbrica dell’Isochimica di Avellino, situata in zona Borgo Ferrovia, si inizia la scoibentazione di circa tremila carrozze rivestite d’amianto delle Ferrovie dello Stato. Titolare dell’azienda è Elio Graziano, presidente della squadra di calcio dell’Avellino durante anni di grandi successi (in cui i biancoverdi erano arrivati quasi a qualificarsi in Coppa UEFA), ma noto alle cronache giudiziarie già dagli anni ’80 a causa del c.d. scandalo “lenzuola d’oro” (Graziano offriva mazzette ai dirigenti delle FS per assicurarsi la fornitura della biancheria sui treni notturni).